Sicurezza a bordo dei mezzi di trasporto

Negli ultimi mesi  si è  parlato molto di distanziamento fisico a bordo degli aeroplani, dove a differenza di altri mezzi di trasporto – come alcuni treni e autobus – è previsto che le compagnie aeree possano riempire tutti i sedili, senza lasciarne vuoti per aumentare le distanze.

Gli ultimi sviluppi sulla capacità del coronavirus di trasmettersi nell’aria negli ambienti chiusi e le polemiche, in Italia, sul divieto da poco rimosso per l’utilizzo delle cappelliere, hanno portato a chiedersi se si possa volare senza troppi rischi di contagio, in una stagione in cui a chi prende l’aereo per lavoro si aggiungono i tanti che si spostano per turismo.

Trasporti e prevenzione
In Italia – come in buona parte del resto dei paesi interessati dalla pandemia – viene richiesto di non accomodarsi su tutti i sedili su mezzi di trasporto come treni, metropolitane, autobus e traghetti.

Sui treni ad alta velocità, per esempio, è stata adottata una disposizione a scacchiera, in modo che ogni passeggero si trovi a circa un metro di distanza dagli altri, pratica che può contribuire a ridurre i rischi del contagio

 A chi viaggia viene inoltre richiesto di indossare sempre la mascherina come ulteriore precauzione, soprattutto per le circostanze in cui non si può garantire la distanza di sicurezza, per esempio mentre ci si sposta nei corridoi.

Linee guida
Sugli aerei di linea vale la precauzione della mascherina, mentre non è previsto che le compagnie aeree distribuiscano i posti alternandoli con sedili vuoti. Le linee guida IATA, l’organizzazione internazionale che coordina l’attività del trasporto aereo, dicono che ogni compagnia aerea dovrebbe valutare pratiche e iniziative per distanziare i passeggeri, ma non comprendono particolari obblighi. Diversi osservatori ritengono queste indicazioni troppo generiche e in parte contraddittorie, se si pensa che in contesti simili come il trasporto ferroviario si è invece scelto di praticare dove possibile il distanziamento fisico a bordo, tramite la possibilità di occupare solo alcuni posti su ogni carrozza.

Aria filtrata a bordo
Airbus e Boeing, i due principali produttori di aeroplani per l’aviazione civile al mondo, e diverse altre compagnie aeree sostengono da mesi che i sistemi filtranti (HEPA) a bordo sono più che sufficienti per sanificare costantemente l’aria e ridurre il rischio che le particelle virali circolino nelle cabina tramite le goccioline di dimensioni più piccole.

Jean-Brice Dumont, ingegnere capo di Airbus, sostiene che l’aria sugli aeroplani è inevitabilmente pulita: “Ogni 2-3 minuti, statisticamente, tutta l’aria viene rinnovata. Vuol dire che, 20-30 volte all’ora, l’aria che hai intorno è completamente rinnovata”. I sistemi di climatizzazione degli aerei sono progettati per garantire un buon ricambio: nuova aria viene risucchiata dall’esterno e poi mescolata con quella già in circolazione nella cabina. Quest’ultima viene fatta passare nei filtri HEPA, simili a quelli impiegati in ambiente ospedaliero, e con la capacità di trattenere le particelle virali, oltre a diversi altri agenti infettivi e sostanze potenzialmente dannose.

Il ricircolo dell’aria è necessario, perché consente di mantenere meglio la temperatura interna della cabina e al tempo stesso di regolarne l’umidità più efficacemente. Dumont dice che con i filtri HEPA ci sono standard di alto livello: “Filtrano il 99,97 per cento delle piccole particelle con dimensioni comparabili a quelle del coronavirus”.

I sistemi di climatizzazione in aereo sono inoltre progettati per creare correnti d’aria verticali e non orizzontali. L’aria viene quindi spinta dall’alto verso il basso in corrispondenza di ogni fila, e questo riduce la circolazione delle sostanze in sospensione tra file diverse, almeno secondo le intenzioni dei progettisti.

Rimane naturalmente il rischio che le particelle virali emesse dal proprio vicino di posto e contagioso siano inalati prima che finiscano nel sistema di pulizia dell’aria, facendo aumentare il rischio di essere contagiati.

Al momento non è inoltre chiaro per quanto tempo il coronavirus rimanga in sospensione nell’aria negli ambienti chiusi, né quali distanze riesca a percorrere. Gli studi condotti finora, su particolari ambienti come ristoranti e uffici, hanno rilevato un rischio di contagio in mancanza di un ricambio d’aria anche a diversi metri di distanza dalla persona contagiosa.

Distanziamento fisico o mascherine
La IATA ritiene che non sia necessario praticare il distanziamento fisico tra i passeggeri, per esempio disponendoli a scacchiera, perché i sistemi di filtraggio a bordo sono sufficienti per ridurre sensibilmente il rischio. L’associazione invita piuttosto a sanificare le superfici degli aerei di frequente, a impedire che i passeggeri si accalchino nelle fasi di imbarco e sbarco – il principio in base al quale si era deciso in Italia di non usare le cappelliere per i bagagli a mano – e a evitare le file a bordo durante il volo, per esempio per accedere ai servizi igienici.

I posti nelle cabine degli aerei sono poco distanziati e hanno dimensioni piuttosto contenute. Soprattutto nella classe economica, un sedile vuoto tra due passeggeri non porta a un distanziamento di almeno un metro e questo, secondo alcuni esperti, rende la riduzione del rischio meno significativa, al punto da non fare molta differenza rispetto all’impiego di tutti i sedili.

Per questi motivi e sulla base delle attuali conoscenze, l’impiego della mascherina durante l’intera permanenza a bordo è ritenuto opportuno per ridurre il rischio di essere contagiati mentre si viaggia in aeroplano. Come a terra, la mascherina va indossata in modo che copra sia la bocca sia il naso, per avere un minimo di protezione. Valgono poi le stesse regole che adottiamo a terra e sugli altri mezzi di trasporto: evitare di accalcarsi nei corridoi, igienizzarsi spesso le mani ed evitare di toccarsi il viso.

In treno

  • L’utilizzo di protezioni delle vie respiratorie è obbligatorio all’aperto e nei luoghi pubblici chiusi, inclusi i mezzi di trasporto e le stazioni (senza le adeguate protezioni l’accesso sul treno non può essere garantito), e il rispetto delle altre misure di tutela, come il distanziamento fisico e l’igiene delle mani, resta prioritario.
  • Preferire gli e-ticket ai biglietti cartacei.
  • Sui treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, Intercity, Eurocity Italia-Svizzera (limitatamente alla tratta in Italia) e sui treni di Italo il biglietto sarà nominativo.

In stazione

  • Gestione dell’accesso alle stazioni ferroviarie e della distribuzione del pubblico.
  • Igienizzazione e disinfezione degli spazi comuni delle stazioni e installazione di dispenser per favorire l’igiene delle mani dei passeggeri.
  • Annunci di richiamo alle regole di distanziamento sociale.
  • Limitazione dell’utilizzo delle sale di attesa e rispetto al loro interno delle regole di distanziamento.
  • Applicazione delle misure di sicurezza sopra citate nelle attività commerciali presenti in stazione.

A bordo del treno

  • Posizionamento di dispenser di gel igienizzante su ogni veicolo, sanificazione sistematica dei treni e potenziamento del personale dedicato.
  • Organizzazione di flussi di salita e discesa separati in ogni carrozza.
  • Regolamentazione del distanziamento sociale a bordo.